Quale valutazione?

Promuovere il miglioramento continuo, non la competizione esasperata


PRINCIPI E VALORI

  • Considerare la valutazione come strumento etico di verifica dell’uso corretto dei finanziamenti pubblici che riceviamo.
  • Conseguire piena trasparenza nelle nostre valutazioni interne di progetti a bando.
  • Privilegiare il miglioramento continuo delle strutture (Dipartimenti, Collegi, gruppi di ricerca, ecc.) rispetto alla competizione tra i singoli.
  • Responsabilizzare le strutture sulle scelte fatte in sede di programmazione e arruolamento. Promuovere una ricerca di qualità e disincentivare la iper-produzione scientifica di articoli di peso ridotto (salami slicing).
  • Promuovere una valutazione congiunta di tutte le attività svolte nelle nostre strutture (didattica, ricerca, trasferimento tecnologico, condivisione della conoscenza).

OBIETTIVI E AZIONI

  • Creare un nostro sistema di peer review interno trasparente, efficace e che ci dia fiducia: deve essere fondato su un Nucleo di Valutazione realmente terzo rispetto alla nostra comunità scientifica e allo stesso Rettore, rappresentativo delle principali aree culturali del nostro Ateneo, che si serva di revisori anonimi scelti per competenza quando necessario.
  • Fare in modo che i docenti abbiamo più tempo per la didattica e la ricerca di qualità: occorre che la gran parte delle pratiche associate alla VQR, alla SUA-RD, all’AVA, all’accreditamento dei dottorati di ricerca, ecc. siano predisposte e gestite con professionalità dalla nostra amministrazione senza comportare ulteriore lavoro per i docenti. Occorre facilitare gli iter amministrativi con progetti di semplificazione procedurale e di digitalizzazione.
  • Guadagnare più autonomia nelle nostre scelte programmatiche: chiedere ai decisori politici che alle Università più sane finanziariamente e virtuose, come la nostra, venga concessa maggiore autonomia per l’arruolamento e di essere giudicati, anche severamente, per i risultati ottenuti nel medio periodo.
  • Creare una struttura di supporto per la progettazione strategica: occorre un Delegato del Rettore per le Valutazioni Strategiche, che coordini un gruppo di lavoro di Ateneo (un Think Tank come direbbero gli inglesi) con colleghi interni ed eventualmente esperti esterni con particolare vocazione a questo tipo di analisi. Questo gruppo, oltre a contribuire alla definizione di un nuovo Piano Strategico di Ateneo, dovrà aiutare le strutture (Dipartimenti, Collegi, Scuole, ecc.) a elaborare proprie linee di sviluppo strategico, sentiti anche stakeholders esterni (industrie, enti territoriali, ecc.) che siano in armonia con esso.
  • Avviare uno nostro strumento di verifica periodica delle prestazioni delle strutture con esperti esterni: periodicamente (per esempio ogni quattro anni dopo un mandato di direzione di un Dipartimento o dopo due cicli di lauree magistrali riprogettate strategicamente) il Nucleo di Valutazione si avvarrà di esperti indipendenti per valutare le strutture nel complesso delle loro attività restituendo eventuali critiche e suggerimenti utili esclusivamente per formulare un nuovo progetto strategico pluriennale in ciascuna struttura.
  • Far evolvere i nostri bandi concorsuali perché possano meglio cogliere la qualità della ricerca e della didattica: dopo un adeguato periodo di preavviso (qualche anno) dare:
    • meno peso agli indicatori bibliometrici e più peso alla scelta di un numero contenuto di articoli ritenuti qualificanti dai candidati
    • più peso alla progettualità nella didattica
    • per coloro che entrano nel nostro corpo docente (RTDB o docenti che arrivano da altre Università) ripristinare la lezione nei concorsi

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Quale_valutazione_10_01_2018.pdf

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Titolo: 

Quale valutazione?

Sottotitolo: 

Promuovere il miglioramento continuo, non la competizione esasperata

Indice: 
  1. Premessa
  2. La valutazione è un processo etico
  3. I lati oscuri della abilitazione scientifica all’italiana
  4. Il “tutti contro tutti”
  5. Oltre la sola bibliometria e il “publish or perish”
  6. Oltre questa “meritocrazia”
  7. Perseguire il miglioramento continuo, non la mera competizione
  8. L’AVA come strumento principale per il futuro
  9. Ricomporre le diverse valutazioni in una visione comune
  10. Affrontare la complessità del nostro articolato culturale senza scorciatoie
  11. Cosa possiamo fare in concreto?