Proposte per valorizzare il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario

Istituiamo una Commissione Istruttoria sulla programmazione del personale che dia trasparenza al processo. Onoriamo i nostri impegni con i precari, non creandone più in futuro se non per posizioni che prevedano una stabilizzazione. Programmiamo la crescita e le carriere del nostro personale (progressioni orizzontali e verticali) con la stessa attenzione che dedichiamo a quella del personale docente.

Rilanciamo con forza le nostre attività con gli Enti Esterni per ampliare i margini del salario accessorio. Privilegiamo progetti e obiettivi di squadra rispetto a quelli individuali nel distribuirlo. Non mettiamo più in competizione tra loro i lavoratori. Basta “voti” ai singoli lavoratori. Individuiamo con trasparenza posizioni di speciale responsabilità e assegniamole con call basate strettamente sulle competenze. Riduciamo la forbice massima del salario accessorio tra strutture e tra persone. Aumentiamo, in prospettiva, il salario accessorio di 1 M€ su base fissa e 1 M€ su base variabile, dipendente dagli utili di Ateneo.

Forte dei dieci anni di esperienza maturata in quell’ambito, ma soprattutto animato dalla forte volontà di garantire il riconoscimento della dignità di tutti i lavoratori, se eletto Rettore, presiederò a inizio mandato la Delegazione di Parte Pubblica per rendere il Politecnico il luogo dove la valorizzazione e il rispetto della persona e del suo operato diventeranno obiettivi primari, insieme alla promozione di una grande crescita collettiva del nostro personale.

La Fondazione Politecnica, oltre che anacronistica, sarebbe fallimentare di fronte ad un personale TAB che chiede con forza di essere formato e valorizzato in ogni settore di azione. In particolare nel nostro Ufficio Tecnico e nel settore delle Tecnologie per l’Informazione, dove il Poli addirittura forma professionisti, dobbiamo governare i processi di sviluppo con personale interno qualificato, limitando le esternalizzazioni a carichi di lavoro fuori dalla norma, comunque coordinati da parte di nostro personale qualificato.

Mettiamo in campo piani di formazione con accesso “aperto” in vista di una maggiore mobilità interna, delle mutate esigenze organizzative, delle nuove tecnologie disponibili nell’amministrazione come nei laboratori didattici e di ricerca, dei mutamenti normativi, delle relazioni internazionali (lingua inglese), ecc. L’organizzazione del personale deve tendere a unire, stimolare a lavorare insieme. Occorre che comparti amministrativi contigui condividano gli stessi database, si confrontino continuamente e operino in sinergia.