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Una general direction nei servizi IT

di Vittorio Curri (Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni).


Ho rilevato con soddisfazione l’interesse suscitato nella nostra comunità dal mio precedente post. Questo conferma la centralità dei servizi IT, in generale, nel mondo digitale e connesso in cui viviamo, ed in particolare nel nostro Ateneo, che, come sottolinea con giusto orgoglio il collega Fulvio Corno, è stato fra i primi a fornire servizi IT avanzati ed a superare il paradigma didattica=lavagna&gesso.

Come sempre, è stato un piacere leggere il post dell’amico e collega Marco Torchiano, che, con il rigore che lo contraddistingue, ha fatto le pulci alle proposte contenute nel mio post, arricchendo il nostro sguardo sul futuro dei servizi IT di utili elementi di valutazione.

In generale, a mio parere, il dibattito ed il civile confronto tra idee diverse sono il motore per far crescere l’innovazione arrivando a distillare soluzioni condivise, efficaci ed efficienti. A tale proposito, essendo stato colui che ha gettato il sasso nello stagno, vorrei ritornare brevemente sull’argomento, mettendo sul tavolo della discussione un’immagine con migliore messa a fuoco del mio punto di vista.

Nel 2018, i servizi IT basilari non sono altro che il sistema operativo per le commodities digitali che supportano la nostra vita in generale, e l’operare nel nostro Ateneo, in particolare. Quindi, come per i sistemi operativi degli elaboratori negli anni ’90 dello scorso secolo, oggi non ha senso storico utilizzare preziose risorse per re-implementare da zero strumenti maturi e disponibili sul mercato, anche gratuitamente. Così, il nostro personale ad altissima competenza potrà concentrarsi sulla realizzazione di servizi specifici ad alto valore tecnico/scientifico aggiunto; acquisendo competenze originali, in aggiunta alle attuali, che, come evidenziato dal collega Fulvio Corno, consolideranno il ruolo centrale del nostro Ateneo nell’innovazione dei servizi ICT.

Le idee da me espresse nel precedente post sono però il semplice tentativo di indicare una general direction che l’evoluzione dei nostri servizi IT dovrà seguire nel processo evolutivo del prossimo futuro, con la gradualità nei cambiamenti che un sistema complesso come il nostro richiede. Ovviamente mettendo al centro dell’attenzione, senza distinzione di ruolo, le persone e le competenze specifiche, che sono la vera ricchezza del nostro Ateneo, e come tali vanno sempre valorizzate e considerate come prima opzione.

Quanti e quali servizi affidare alla gestione esterna dovrà essere il centro del dibattito nel tracciare il piano evolutivo del settore IT nel prossimo sessennio, focalizzandoci su tre ambiti di ricaduta: servizi generali (e-mail, WiFi, segreteria virtuale, servizi agli studenti, ecc.), supporto alla ricerca (infrastrutture di rete e di calcolo) e supporto alla didattica (aule multimediali, telepresenza, streaming, LAIB virtuali, ecc.).

Detto questo, e ribadendo che gli esempi di possibili servizi disponibili sul mercato sono, appunto, dei semplici esempi, ritengo necessario fare alcune precisazioni specifiche. Per far sì che il dibattito si basi su elementi chiari.

Sulle problematiche di riservatezza personale – la cosiddetta privacy – sarà necessario porre una grandissima attenzione, ma tale necessità è dettata in generale dal vivere in un mondo digitale e connesso, dove l’informazione diventa sempre potenzialmente vulnerabile nel momento in cui il sito di storage è collegato alla rete Internet, indipendentemente che il sito sia in oppure off house. È però giusto far notare che, per quanto riguarda i servizi business forniti dai colossi dell’ICT (e.g., gSuite for education), le normative in termini di privacy ed i contratti relativamente alla proprietà intellettuale dei documenti condivisi sulla piattaforma sono molto ben delineati e definiti. Focalizzandosi ad esempio sulla soluzione gSuite for education, vale la pena fare riferimento alla pagine web:
https://gsuite.google.com/terms/education_terms.html?_ga=2.91395482.1259...
https://edu.google.com/k-12-solutions/privacy-security/?modal_active=none

Riguardo la legislazione di controllo del data storage, a differenza dei servizi consumer, per i servizi business ed education, è chiaramente stabilita nei termini di servizio che sono definiti dalle due parti al momento della stipula di fornitura del servizio. In particolare, il trattamento dati deve essere conforme alle normative europee in materia.

A proposito della banda disponibile e della latenza nei collegamenti, non dovrebbero sussistere problemi nell’esternalizzazione di servizi. I giganti del settore, quali, ad esempio, Google e Microsoft, hanno una vastissima rete di distribuzione contenuti (CDN) localizzata su tutto il globo per fornire agli utenti un accesso veloce e a bassa latenza. Nello specifico, Google e Microsoft hanno un collegamento diretto della loro rete al punto di scambio dati TOP-IX in Torino-centro, che il nostro Ateneo utilizza per il collegamento ad Internet. Quindi, ad esempio, la latenza media di collegamento dal Politecnico a Google è di circa 2,3 millisecondi, mentre verso Microsoft è di 26 millisecondi.
https://peering.google.com/#/
https://www.top-ix.org/en/connected_networks/

Oltre ad ottimizzare velocità e latenza di distribuzione dei contenuti, dislocare i contenuti in diverse località geografiche consente di garantire l’affidabilità di servizio che singolo data center non può garantire, anche se collocato vicino all’utente.

Per i server collocati vicini all’utente, il tempo di risposta di un servizio dipende principalmente dall’implementazione e dalle risorse hardware ad esso dedicate, e dal numero di richieste contemporanee del servizio stesso. Per lo stesso discorso di prima, un servizio distribuito e pensato per essere scalabile garantisce, se ben dimensionato, tempi di accesso costanti indipendentemente dal numero di utenti.

Riguardo la vulnerabilità ai guasti hardware, i principali servizi in outsourcing, come detto prima, sono collegati direttamente al TOP-IX, per cui l’unico segmento di rete fuori dal controllo del Politecnico e dell’eventuale fornitore del servizio è lungo pochi chilometri, minimizzando il rischio.

Relativamente ai costi dei possibili servizi in outsourcing, le soluzioni education spesso includono i servizi base a titolo completamente gratuito, quali e-mail, calendario, video conferenza, elaborazione documenti, cloud storage, ecc. Si veda a tal proposito https://support.google.com/a/answer/139019?hl=en