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Un Ateneo aperto al territorio

di Silvia Bodoardo (Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia).


Un Ateneo è un pezzo del territorio in cui si trova.

Come noto le scuole del territorio non hanno spesso laboratori adeguati e lo studio delle materie scientifiche è sostanzialmente svolto in aula senza la possibilità di verificare sperimentalmente quanto spiegato dall’ insegnante.
I nostri laboratori, soprattutto quelli per le materie di base, sono utilizzati per un periodo breve, cioè durante lo svolgimento delle lezioni frontali. Restano lunghi periodi (febbraio- marzo e da giugno a settembre) in cui non sono utilizzati e restano vuoti.
Aprire quindi i nostri laboratori alle scuole del territorio, attraverso un opportuno accordo con il Comune e la città metropolitana, permetterebbe ai ragazzini delle scuole di svolgere delle attività di tipo sperimentale, ma anche di venire a contatto con i ragazzi più grandi, iniziando quindi anche l’orientamento scolastico.
Questo è stato in parte realizzato qualche anno fa con la cosiddetta “summer junior university,” attività tipo “estate ragazzi”, a cui partecipavano i ragazzini di 12-13 anni, perché era svolta presso le università torinesi. Al Politecnico tale attività era organizzata dai docenti, ma realizzata da studenti collaboratori part-time e dottorandi. Inoltre i ragazzini frequentanti hanno potuto visitare i team studenteschi del politecnico. Si era quindi realizzato un perfetto connubio tra tutti i livelli di istruzione, dalla scuola secondaria di primo grado all’università.
L’entusiasmo che mostrano i bambini bene si sposa con l’entusiasmo dei docenti appassionati delle loro materie!

Aprire laboratori alle scuole del territorio, e dunque anche agli istituti tecnici e ai licei, è un ottimo modo per sfruttare appieno i finanziamenti per la didattica.

Inoltre, sia i licei, sia gli istituti tecnici devono organizzare delle attività di alternanza scuola lavoro per i loro studenti: un’apertura anche del politecnico, come già fa l’università di Torino, a questo tipo di attività, magari utilizzando i laboratori quando inutilizzati, oltre a permettere di realizzare in modo intelligente le attività di alternanza, sarebbe un importante primo momento di orientamento degli studenti della nostra città per la scelta del loro percorso universitario.

Per tutte queste attività, ma anche per meglio gestire le attività nei laboratori del nostro Ateneo, sarebbe interessante una ristrutturazione degli stessi, trasformandoli in ambienti molto ampi con pareti mobili. Laboratori molto grandi sono molto utili per accogliere i numerosi studenti del primo anno. Le pareti mobili permetterebbero poi di sezionare i laboratori per essere utilizzati anche dagli studenti negli anni successivi in gruppi più piccoli, ed eventualmente dagli studenti delle scuole del territorio come detto precedentemente.

Quindi un ateneo aperto alla città e una città che entra nel nostro Ateneo.