Una governance dell'Ateneo fondata su impegno e responsabilità distribuiti

PRINCIPI E VALORI

  • Impostare un sistema di governance che sia più partecipato, specialmente nella fase di pre-istruzione di ogni importante decisione sul nostro futuro. L’opinione espressa da tanti deve essere vista come una ricchezza, non come una complicazione.
  • Responsabilizzare le strutture (Dipartimenti, Collegi, ecc.) nella progettazione del loro futuro in raccordo con il Piano Strategico di Ateneo e nella proposizione agli Organi di Governo di una programmazione del loro personale.
  • Conseguire piena trasparenza in ogni processo decisionale, evitando qualsiasi conflitto di interesse, nel pieno rispetto della natura pubblica dei fondi che sostengono l’Università.

OBIETTIVI E AZIONI

  • Conseguire piena trasparenza nei processi decisionali: il Rettore apre un question time in ogni seduta degli Organi di Governo. Si istituisce la figura indipendente di un “Garante per la Trasparenza”, custode indipendente dei chiarimenti sulla trasparenza dei processi decisionali e relative comunicazioni. Si nomina un Nucleo di Valutazione pienamente indipendente da tutti, Rettore compreso, che funge da fulcro di un sistema di peer review interno autorevole verso il quale si nutra fiducia.
  • Conseguire pieno concorso dell’Ateneo nei processi decisionali: istituzione di incontri periodici del Rettore con le aree dell’Ateneo (Dipartimenti o loro aggregazioni), a supporto delle tradizionali Conferenze di Ateneo, per l’approfondimento delle principali questioni di rilievo discusse negli Organi di Governo. Istituzione di una bacheca elettronica per le discussioni dove esporre opinioni e ricevere documentazione di rilievo per le principali discussioni in corso. Coinvolgere maggiormente per competenza il personale non presente negli Organi di Governo nelle commissioni istruttorie.
  • Programmazione del personale docente basata su proposte dai Dipartimenti: ai Dipartimenti viene affidato, con regole semplici e ampiamente condivise (didattica, ricerca, autofinanziamento, rientro di parte dei POM di chi esce dal ruolo), un montante di punti organico per proporre in modo indipendente, sulla base di regole prima condivise ampiamente in Consiglio di Dipartimento e quindi approvate dagli Organi di Governo, una propria programmazione pluriennale del personale da discutere con gli stessi Organi di Governo; al Rettore e al CdA un 10% dei POM per forti sofferenze didattiche, stanziamenti premiali per risultati eccezionali nella ricerca, investimenti in nuove discipline.
  • Progettazione dell’Offerta Formativa circoscritta ai Collegi: i Collegi abbiano una piena indipendenza nella formulazione, insieme ai singoli CdS, dei percorsi formativi al cui coordinamento presiedono con il 10% in più di risorse in crediti formativi; per conseguire maggiore interdisciplinarità incentivare, laddove sensato, la formazione di Collegi più grandi; i Dipartimenti, responsabili delle coperture, discutano con i Collegi le coperture in modo da garantire al massimo la qualità dei corsi erogati.


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Una_governance_dell_Ateneo_fondata_su_impegno_e_responsabilità_distribuiti_19-01-2018.pdf

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Titolo: 

Una governance dell’Ateneo fondata su impegno e responsabilità distribuiti

Indice: 
  1. Una governance più partecipata
  2. Il Rettore
  3. Il controllo dei poteri del Rettore
  4. La squadra del Rettore
  5. Gli Organi di Governo e le riforme
  6. I Dipartimenti
  7. L'internazionalizzazione
  8. I Collegi e i Corsi di Studio
  9. La programmazione del personale
  10. Il dibattito in Ateneo