Perché c’è bisogno di un “laboratorio aperto”

A partire dal maggio 2017, sollecitato a ciò da alcuni colleghi in vista di una possibile candidatura a Rettore del Politecnico di Torino, ho iniziato un percorso di confronto di alcune mie idee sulla governance e le principali missioni del nostro Ateneo (didattica, ricerca, trasferimento tecnologico, condivisione della conoscenza con la società) con molti colleghi docenti, ricercatori, membri del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, dottorandi, assegnisti, collaboratori e studenti dell’Ateneo.

Da questo confronto ho capito come mai prima quanto l’Ateneo fosse articolato e complesso: quanto le risorse di un’area possano essere viste come i problemi di un’altra, quanto una consuetudine in un campo possa essere considerata una novità in un altro. Insomma, mi sono accorto che c’era molto da ascoltare e molto da imparare. Il confronto si è così progressivamente intensificato in molti incontri e tavoli di discussione forieri di scambi biunivoci di idee e proposte, che mi ha consentito di elaborare un programma in versione preliminare, supportato da studi e approfondimenti che mi hanno molto arricchito.

Ora che le elezioni per il Rettore (mandato 2018-2024) sono state ufficialmente indette, il laboratorio aperto diventa pubblico per ricevere quanti più commenti e proposte possibili, per continuare il confronto intrapreso e il miglioramento di un programma che considererò definito solo quando formalizzerò la mia candidatura a Rettore nel mese di gennaio.

E’ un “laboratorio aperto” perché sono convinto che le soluzioni per una buona gestione e una buona politica di Ateneo si debbano trovare e costruire insieme, condividendo obiettivi e percorsi. Ma anche perché il governo di sistemi complessi come il nostro, che vedono oltretutto mutare costantemente le loro condizioni al contorno, devono essere ispirati da una visione chiara, in termini di principi ispiratori, e soprattutto partecipata da tutti per essere coinvolgente per tutti.

Questo sito intende dunque, prima ancora che suggerire soluzioni puntuali, indicare un metodo di lavoro ed esporre in modo organico il mio pensiero sulle tante questioni che riguardano da vicino la vita e lo sviluppo del Politecnico, a valle di un loro inquadramento nel contesto sociale, culturale e tecnologico di riferimento.


Buona lettura!

Guido Saracco