Sui collaboratori esterni per la didattica provenienti dal mondo delle professioni

Nell’ottica di un più efficace raccordo della nostra offerta formativa con quanto richiesto dal mondo delle professioni, il nostro Ateneo fa ricorso a contributi formativi da parte di professionisti esterni.

Un collega mi segnala che i relativi “contratti di collaborazione prevedono oggi una retribuzione oraria per le sole attività di didattica frontale. Tuttavia, gli attuali contratti, non tengono minimamente conto del cospicuo tempo dedicato alla presenza in aula durante gli esami, la relativa fase di valutazione degli scritti ed infine la correzione in aula. Di fatto, visti gli elevati numeri di studenti in gioco in alcune aree dell’offerta formativa, e le tantissime ore aggiuntive che i professionisti dedicano, il loro compenso orario effettivo si riduce drasticamente...”

Se sono generalmente contrario ad incentivare l’uso di personale esterno per la copertura degli insegnamenti che dovremmo normalmente coprire con docenti strutturati, ritengo invece il ricorso a queste figure professionali molto importante verso il finire dei percorsi di Laurea o Laurea Magistrale, anche solo per garantire un costante aggiornamento dei corsi anche in relazione agli sviluppi normativi. So per altro che gli studenti nei loro questionari dimostrano un buon gradimento verso queste figure.

Ho parlato di queste tematiche recentemente con l’Ing. Remo Vaudano, già presidente per lungo tempo dell’Ordine degli Ingegneri di Torino e oggi membro del Consiglio Nazionale degli Ingegneri a Roma. Ho in programma a breve un incontro analogo con il presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Torino, Arch. Massimo Giuntoli.

Dall’incontro con l’Ing. Vaudano è emersa la necessità di mettere in campo un accordo complessivo che da un lato permetta ai nostri corsi di laurea di giovarsi dell’apporto di professionisti secondo un protocollo che preveda anche compensi adeguati, dall’altro consenta a noi universitari di prendere parte, in modo stabile e sinergico con le attività degli Ordini, alla Formazione Continua che devono ricevere i professionisti per circa 30 crediti all’anno.

In questa prospettiva mi muoverò se eletto Rettore, d’intesa con gli Organi di Governo.