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Riflessioni sulla presenza religiosa nell’università

di Ambrogio Maria Manzino (Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture)


Buongiorno a tutti,

Ho letto l'interessante relazione di Antonella Marino. Ritengo anch'io che l'ipotesi B ivi riportata sia più praticabile, tuttavia ritengo, come lei stessa dice, che sia imprescindibile una collaborazione con l'Ufficio Diocesano di pastorale universitaria: http://www.diocesi.torino.it/universitaria/

Esiste già una collaborazione di questo ufficio con l'Università. Sino all'anno scorso un giovane sacerdote seguiva questi problemi e forniva ascolto ed accoglienza per l'università.

A parer mio, come dice Antonella, questa è la soluzione minimale.

C'è una possibilità di miglioramento che, sentita anche la diocesi, potrebbe essere:
La messa a disposizione di un piccolo ufficio per due slot di tempo due+due ore in due giorni diversi di una persona (sacerdote, religioso, rabbino, quel che si vuole) che sia disponibile ad ascoltare i problemi dei nostri giovani.

I nostri giovani hanno bisogno prima di tutto di ascolto. Un sito Web è quasi come una televisione: si parla, ci si sfoga, ma le risposte sono solo di tipo: violenza e rabbia. Tanto vale usare facebook e creare un sito apposito... ma che pena sarebbe!
Ci vuole qualcosina di più.

La seconda cosa: non lo chiamerei centro multifedi.
Ammesso che si crei. Sembra un'insalata russa e ciò offende ciascuna delle fedi.
Lo chiamerei semai qualcosa di simile a:

“Centro di accoglienza e ascolto al trascendente”,

oppure

“Centro di accoglienza e ascolto alla vita di fede”,

o altro ancora, serve fantasia, ma la base è l'ascolto e l'accoglienza.

Infine starei molto attento che, stabilito che ci siano questi spazi (di tempo e di spazio molto ridotti) per la fede cattolica, per le altre fedi o religioni, la domanda di altri spazi orari nello stesso ufficio provenga solo dalla base.

Non voglio fare discriminazioni, intendiamoci. Stabilito che almeno il 50% degli studenti è ancora di fede cattolica, per le altre fedi è necessario uno spazio di tempo, ma la richiesta deve provenire da studenti e non da organizzazioni.
Si potrebbe creare infatti il problema che questi spazi di tempo vengano richiesti da gruppi più o meno autodefinitisi "religiosi" (Scientology e quant'altro ad esempio) per fare proselitismo.
Sono i ragazzi che debbono chiedere, magari allo stesso ufficio della Marino...
(Certo serve un numero minimo di ragazzi che non può essere =1).

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